Pagina:Saggio di canti popolari veronesi.djvu/5

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Sposi carissimi

Non potendo offerirvi cosa mia, poichè trovomi avviato su ben altro sentiero che quello delle lettere amene, Vi presento un lavoro di cui mi sovvenne la cortesia del comune amico ETTORE SCIPIONE RIGHI.

Accettatelo di buon animo, e per sè stesso e per la intenzione che io ci metto nel darvelo; ma per carità non leggetelo tosto, non vogliate rubare alcuno de’ suoi troppo preziosi momenti all’amore che Vi inebbria di sublime poesia, della quale sebbene non poeta tutta tutta comprendo la dolcezza incantevole.

Di ciò nemmeno l’Autore se ne avrà a male per certo, e me ne costituisco mallevadore, avvegnachè di simili affari se ne intenda egli pure benissimo.

Da quì a qualche tempo cominciate a guardarlo, e nelle semplici forme di quelle popolari canzoni che splendono di immortale bellezza troverete sicuro novo allettamento alli spiriti, e ricordo novo di lui che vivamente augurandovi ogni bene sarà sempre con l’anima tutta

Verona, Settembre 1863.


L’Affez. Vostro
CARLO SEGA.