GIà al pozzo ne giungea la Femminetta
Samaritana ove Gesù sedea
Affaticato, e di gran sete ardea 4Per essolei, ch’altro desire alletta.
Dammi a bere a lei dice, ed ella in fretta
Risponde: non sei tu uom di Giudea?
Ah! tu non sai, Gesù le ripetea, 8Chi ti parla, nè qual grazia t’aspetta.
Ma tu chiedila a me, che di saliente
Acqua il Fonte conservo, e chi la beve 11Lo crudo stral di morte unqua non sente.
Indi altro aggiunse, onde conobbe in breve
Che s’empia venne, andonne penitente, 14Nè più del fascio di sue colpe greve.
QUal sitibonda cerva che ferita
Porta lo stral nell’agil fianco impresso,
Ratta si corre a rintracciar aita 4Ove l’attende chiaro fonte appresso;
Tal la donna di Magdalo pentita
D’ogni pur troppo suo fallir commesso,
Viene a Cristo Signor, fonte di vita, 8Che lo stral del dolor nel cor le ha messo.
Geme, e le piante di Gesù col pianto
Lava, e ne bacia, e co’ be’ crini suoi 11Fra le mani raccolti umile asterge.
Di balsamo odoroso indi lo asperge,
Mormora il Fariseo, ma Gesù poi 14Lui danna, e assolve lei del fallir tanto.