Pagina:Saggio sulla felicità.djvu/58

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lenose sue serpi, se lo sdegno, ed il livore di loro faci sanguinose le rischiarassero, ed i nomi santi di amicizia, di benevolenza, di compassione, solo suonassero sulle labbra de’ loro sacerdoti, mentre i loro cuori sozzi n’andassero da ogni viziosa bruttura, figlio dà loro le spalle, e gli sfuggi; dessi sono candidi monimenti, che di fuori mostran begli epitafi scolpiti, e dentro rinserrano il puzzo, e il marciume.

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