Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
6 | bernardino di saint-pierre |
giorni in quell’ebbrezza dei sensi; poi fu licenziato, senza che mai riescisse a sapere il nome di quell’Armida voluttuosa.
Intanto gli erano passate le idee di vendetta contro la Polonia. Torna a Parigi, ottiene un brevetto di ingegnere per l’Isola di Francia e s’imbarca per le Colonie. Ma giunto colà sente che la nave deve fare la tratta dei negri. Inorridito si ferma all’isola, acquista una capanna e si acconcia quale ingegnere nello studio del signor Benil. Si fermò tre anni a studiare storia naturale; poi eccolo di nuovo a Parigi.
Nel 1773 vendeva la sua opera Viaggio all’isola di Francia per mille lire; poi s’accinse a scrivere Paolo e Virginia. Frequentava allora la casa di madamigella di Lessinesse dove si radunavano i letterati di moda, che negavano tutto e quello che non potevano negare volgevano in riso. A costoro lesse una sera il suo Paolo e Virginia. I filosofi lo trovavano troppo ingenuo: Buffon guardava l’orologio: Thomas si addormentò: Necker sorrideva vedendo piangere le signore: e queste, vergognandosi delle loro lagrime, non osavano confessare che si erano commosse. Bernardino partì di là furibondo. Pubblica il libro, e il pubblico vero lo accoglie con entusiasmo, a tal punto che i librai in un anno solo ne fecero più di cinquanta edizioni... contraffatte. Povero autore! Lodatissimi furono anche gli Studi della natura.
A cinquantacinque anni prese in moglie la signorina Didot, della quale ebbe due figli, rimasto vedovo, a sessantatrè, si sposò un’altra volta con la signorina Pelleport.
Il 21 gennajo 1814 moriva nel villaggio d’Hagny dicendo con fede di credente: «Sento che abbandono la terra, ma non la vita.»