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Pagina:Saint-Pierre - Paolo e Virginia, 1883.djvu/26

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paola e virginia 19

un nemico dichiarato: per onestare insomma in faccia al governatore la sua durezza verso la nipote, col tuono di compiangerla l’aveva calunniata.

La signora De la Tour, la cui presenza avrebbe ispirato affezione e rispetto ad ogni persona che fosse stata indifferente, fu accolta con grande freddezza dal signor De la Bourdonnais preoccupato contro di lei. A quanto ella espose sulla sua situazione e su quella della figlia egli non diede altre risposte che tronche ed aspre.

«Vedrò... vedremo... col tempo... gli sciagurati sono tanti... Ma perchè irritare una zia rispettabile?... La colpa è tutta vostra.»

La signora De la Tour tornò a casa col cuor trapassato dal dolore e pieno d’amarezza. Come fu dentro dell’uscio, s’abbandonò su di uno scanno, gettò la lettera sulla tavola, e disse alla sua amica: «Ecco il frutto dell’aver portato pazienza undici anni!» Ma siccome nessuno sapeva leggere colà dentro, ella ripigliò la sua lettera e la lesse a tutta la famiglia riunita. Tosto ch’ella ebbe terminato, Margherita disse a lei vivamente: «E qual bisogno c’è de’ tuoi parenti? Iddio ci ha egli abbandonate? Egli, egli solo è nostro padre. Non abbiamo forse vissuto bene fin qui? Or bene, perchè ti affliggi? Tu hai poco coraggio.» E vedendola piangere, le balzò al collo, e strettala fra le braccia: «Ah cara amica... esclamò, cara amica!» Ma non potè andare innanzi chè ebbe la voce soffocata dai singhiozzi. In mezzo a questo Virginia, a cui cadeva giù dagli occhi un fiume di lagrime, stringeva amorosamente or le mani di sua madre, or quelle di Margherita, e vi imprimeva baci caldissimi, e le serrava contro il suo cuore; e Paolo cogli occhi accesi d’ira, stringeva il pugno, gridava, batteva i piedi, non sapendo con chi avesse a pigliarsela. Accorsero allo strepito Domingo e Maria, e non si udì più nella capanna che questi accenti dolorosi: «Ah, signora!... mia buona padrona!... madre mia!... non piangete.» Cotanti teneri segni di amicizia fecero dileguare l’affanno della signora De la Tour. Strinse ella fra le sue braccia Paolo e Virginia, e con tuono sereno disse loro: «Figli miei, io mi crucio per cagion vostra, ma voi formate tutta la mia gioja. O miei cari figli, la sciagura mi viene da lontano, ma