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52 paolo e virginia

delour, fazzoletti di Paliacate e di Mazulipatan, mussoline di Daca lisce, rigate, ricamate, trasparenti; spiegarono candidissimi baftà di Surate, tele indiane colorate della più rara bellezza, con fondo marezzato o con rami verdi. Sposero magnifici drappi di seta della China, lampà traforati, damaschi rasati bianchi, verdi, o rossi che abbarbagliavano; si videro taffettà color di rosa, rasi morbidissimi, pekin bianchi e gialli, e perfino le pagne di Madagascar.

La signora De la Tour volle che sua figlia pigliasse tutto quello che le potesse andare a genio; tenne occhio soltanto a’ prezzi ed alla qualità delle stoffe scelte dalla figlia, affinchè non rimanesse ingannata dai mercanti. Virginia scelse tutto quello che le parve buono per sua madre, per Margherita, per Paolo. «Questa tela, diceva ella, farà pegli usi della casa, quest’altra sarà opportuna per vestire Maria e Domingo;» era insomma già vuotato il sacco delle piastre prima ch’ella avesse nulla pigliato per sè medesima, di modo che fu mestieri levar qualche cosa dai doni ch’ella aveva distribuiti agli amici, per formarle la parte sua.

Paolo, trafitto dal dolore al vedere que’ doni della fortuna, presaghi della partenza di Virginia, venne da me, e con un tuono afflittissimo mi disse: «Mia sorella parte; ho veduto l’apparecchio del suo viaggio; venite da noi, ve ne prego, e adoperate l’autorità che avete sopra la madre sua e sulla mia affine di far lasciare da banda il pensiero di un cotal viaggio.» Io cedetti alle istanze di Paolo, sebbene fossi intimamente persuaso che andava a gittare le mie parole.

Virginia, che mi parea vezzosa, vestita di tela turchina del Bengala, con in capo un fazzoletto rosso, vezzosissima mi parve oltre ogni credere quando la vidi ornata alla foggia delle signore di questo paese. Ella era vestita di mussolina bianca foderata di taffettà color di rosa; le sue forme leggiadre e snelle apparivano a meraviglia disegnate sotto la sua sottanina; e quei capegli biondi, annodati a doppie trecce, s’addicevano affatto alla sua testa virginale. Vedevasi negli occhi suoi azzurri una grande malinconia; ed il suo cuore agitato da una contrastata passione, le mandava sul volto una tinta vivissima, e dava un tuono molto patetico alla sua voce. Quello stesso elegante abbiglia-