Vai al contenuto

Pagina:Saint-Pierre - Paolo e Virginia, 1883.djvu/67

Da Wikisource.
60 paolo e virginia

per lei; gli ultimi mazzetti di fiori ch’ella aveva smessi, una tazza di cocco, in cui soleva bere; e come se questi arnesi della sua cara fossero cose le più preziose del mondo, li baciava e ponevaseli nel seno. Dall’ambra non si spande una fragranza cotanto soave quanto dalle cose che abbia toccate quella che si ama; finalmente vedendo che il suo dolore accresceva quello di sua madre e della signora De la Tour, e che i bisogni della casa esigevano lavoro, ajutato da Domingo, si pose nuovamente a coltivare il suo orto.

Non andò guari che quel giovine, indifferente prima come un creolo, per tutto ciò che può accadere al mondo, mi pregò che volessi insegnargli a leggere e scrivere, affine di poter carteggiare con Virginia. Volle anche essere istrutto della geografia per formarsi un’idea del paese in cui ella doveva sbarcare, e volle sapere d’istoria per conoscere i costumi della società nella quale Virginia avrebbe vissuto. Per tal modo il sentimento medesimo dell’amore lo aveva innanzi addestrato alla coltivazione, e gli aveva mostrato l’arte di ridurre in ameno stato il più aspro terreno: certo questa passione ardente ed inquieta, procacciando agi e piaceri, ha dato agli uomini la più parte delle scienze e delle arti; ed è nata invece dalle privazioni la filosofia, la quale insegna a consolarsi in mezzo ad ogni disagio; così la natura, avendo costituito l’amore, il legame di tutte le cose create, lo ha reso la molla principale della società, ed il promotore delle cognizioni nostre e dei nostri diletti.

Paolo non fu gran fatto dilettato dallo studio della geografia, la quale, in luogo di descrivere la natura di ciascun paese, non ce ne dà altro che la partizione politica; nè gli piacque meglio la storia, la moderna specialmente. Egli non vi scorgeva entro che sciagure generali e periodiche, delle quali non intendeva la causa; guerre senza ragione e senza scopo; segreti artificii vilissimi; nazioni senza virtù, e principi senza umanità. Egli leggeva più volentieri i romanzi, i quali versando più di proposito intorno all’umano sentire ed intorno alle umane tendenze, gli mostravano alcuna volta certe condizioni somiglianti alla sua: e veramente nessun libro lo dilettò tanto quanto il Telemaco, a cagione di quelle sue dipinture della vita