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Pagina:Salgari - Al polo australe in velocipede.djvu/118

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110 al polo australe in velocipede


mente si abbassò in causa del vento che cominciava a soffiare dal sud. Quantunque il sole brillasse splendidamente, il termometro si abbassò a sette centigradi.

L’equipaggio ed i membri della spedizione furono costretti a indossare le pesanti vesti d’inverno e le grosse flanelle di lana, nonchè una casacca di pelle di foca fornita di cappuccio. Il solo Bisby si ribellò, malgrado i consigli del suo amico Wilkye, e si accontentò di avvolgersi nella sua famosa pelle di bisonte, senza rinunciare al suo cappello a cilindro, che secondo lui, era preferibile ai cappucci.

A mezzodì alcuni ghiacci, spinti verso il nord da quel gelido vento che soffiava dal sud, apparvero, e per la prima volta il capitano Bak segnalò l’ice-blink.

Questo ice-blink indica la vicinanza degli ice-fields, o immensi campi di ghiaccio. È una luce bianca, prodotta dal rifrangersi dei raggi solari sulla superficie dei ghiacci e si riflette in cielo, specialmente quando questo è coperto di nubi. Talvolta questa luce è così vivida che la si distingue anche in mezzo ai fitti nebbioni.

Alle quattro pomeridiane la goletta, dopo d’aver evitati alcuni floe, che sono banchi di ghiaccio che si formano in mare pel congelamento dell’acqua, giungeva sulle coste d’un’isola che si trovava sulla sua rotta.

Era quella di Deception, che è una delle più note dell’arcipelago delle Shetland australi, ed anche una delle più bizzarre, per la sua forma. È circolare e all’esterno non ha alcuna rada che offra asilo alle navi, ma nel suo interno nasconde senza dubbio il migliore e più sicuro porto di tutte le terre del nostro globo. Vi si entra per una stretta apertura situata verso il sud-est, e chi non ne conoscesse l’esistenza non potrebbe forse scorgerla, essendo racchiusa fra alte rupi o meglio fra colline.