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capitolo xiv. - la separazione 135


— Ho collocato tutto a posto: tutti quei barili contengono i viveri; queste casse i velocipedi, le armi, le munizioni, gli strumenti necessari pei miei calcoli e per le mie osservazioni e gli attrezzi della scialuppa; quei colli le vesti, le coperte, le brande, i materassi, le tende, ecc.

— Abbiamo viveri per molti mesi?

— Per sei, calcolate dieci persone.

— Sono pochini, Wilkye, disse Bisby. Dovevate calcolare che io sono venuto al polo per ingrassare.

— Sono sufficienti, rispose Wilkye. ridendo. E poi non calcolate la caccia? Troveremo delle otarie, degli uccelli....

— E degli orsi?

— Non ve ne sono al polo australe, ve l’ho già detto.

— I nostri viveri, in cosa consistono?

— In quei barili troverete biscotti, farine, porco salato...

— Delizioso! esclamò Bisby. So arrostirlo molto bene.

— Del thè, che è indispensabile in questo clima, del caffè, della cioccolata, zucchero, pesce secco, grasso, fagiuoli, pomi di terra, una grossa provvista di pemmican.

— Cos’è questo pemmican?

— Serve per fare delle zuppe assai nutritive. È composto di carne secca ben battuta, ridotta quasi in polvere, e di grasso. Basta mettere a bollire un po’ di quella miscela ed otterrete un brodo eccellente.

— Piatto spiccio: benissimo.

— Poi troverete dei cavoli in aceto, necessari per combattere lo scorbuto, del succo di limone, che è un buon antiscorbutico, delle frutta secche, ecc. Siete contento?

— Contentissimo, Wilkye; ma quando andremo al polo, come faremo a portare con noi tutte queste provviste?

— Le lascio qui, sotto la vostra custodia.

— Sotto la mia custodia? Ma rimarrò qui io?

— Sì, coi marinai.