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a Porto Guglielmo, all’ingresso meridionale dello stretto di Berckeley, ove vi è la sede del governo.

Abbondavano invece gli uccelli i quali volteggiavano in grandi stormi presso le spiagge, mandando grida discordi. Si vedevano, oltre gli uccelli che producono il guano, gran numero di pinguini, volatili assai agili quando si trovano in acqua, tanto anzi che sovente furono confusi colle rapide bonite, ma goffi e pesantissimi quando si trovano a terra; poi bande di chioni, appartenenti alla famiglia dei trampolieri, grossi come piccioni, colle penne bianche, il becco corto e conico e gli occhi racchiusi entro un cerchio rossastro, e stormi di aptenatidi, uccelli grossi come le oche, colle penne color ardesia sul dorso e bianche sotto.

Anche qualche animale si mostrava fra le scogliere di quelle isole: erano warrah, una specie di lupi assai grassi ma però niente affatto aggressivi ed eccellenti a mangiarsi.

La Stella Polare, percorso il canale, s’addentrò in mezzo ad un vero labirinto d’isole, d’isolotti e di scogliere, passando successivamente dinanzi a Borbon, Salvas, Kermolinas, Swan, Peble, Lively, ecc., poi uscì in pieno mare, filando parallelamente alla costa patagone, ma a tale distanza che quella terra appariva visibile come una leggiera sfumatura.

— È laggiù che vivono gli uomini più alti del globo? chiese Bisby a Wilkye ed a Linderman che osservavano la costa coi cannocchiali.

— Sì, rispose l’americano.

— Ma che sia vero che sono di statura colossale? Mi hanno detto che gli uomini più alti della razza bianca, non giungono alla loro cintola.

— Frottole, disse Linderman. I primi navigatori che