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48 | e. salgari |
— Certamente quel pirata ha delle brutte intenzioni, — mormorò. — Bisognerà sorvegliarlo da vicino.
La notte passò tranquilla, anzi troppo tranquilla: la calma non era cessata e la Garonna non era avanzata di un solo passo.
Al mattino il capitano diede l’ordine di dispensare la razione d’acqua ridotta a solo mezzo litro. Appena i negri si accorsero che la razione era scarsa, cominciarono a mormorare ed a scuotere furiosamente le catene.
Bene presto ai mormorìi successero dei veri clamori. Una sorda ira circolava per il frapponte. Alcuni, i più robusti, già tentavano di spezzare le catene; Bonga pel primo aveva spezzata la sua, poi si era avventato addosso alla sentinella, strappandole il fucile di mano. Messosi alla testa di una quarantina di compagni, irruppe bruscamente sulla tolda, mentre gli altri, aiutandosi gli uni con gli altri, torcevano furiosamente i ferri per accorrere in suo aiuto.
A quell’improvvisa irruzione di negri, i marinai balzarono sulle armi e si barricarono a poppa, coi fucili spianati.
I negri, urlando e minacciando, reclamavano nel loro linguaggio barbaro l’intera razione d’acqua, mentre nella stiva si udiva il rumore delle catene che si spezzavano.
Alcuni schiavi, i più audaci e più agili, salirono sugli alberi, e sollevando delle pesanti pulegge, minacciavano di schiacciare l’equipaggio barricato dietro i cannoni.
Il capitano Solilach, colle pistole in pugno, si era slanciato verso i ribelli, gridando: — Cosa volete?
— Acqua! Acqua! — urlarono cento voci.
— Non ne abbiamo, — rispose Solilach.
— Dannazione! Facciamo fuoco, — gridò il secondo, puntando il fucile.
— Fermi tutti!... — gridò il capitano volgendosi verso i suoi marinai che stavano per eseguir l’ordine.
— Acqua! Acqua! — urlarono ancora i negri.
— Bonga, di a loro che l’avranno, ma che tornino ai loro posti, — disse Solilach.
— No; vogliamo prima l’acqua, — strepitarono i negri, avanzandosi verso i marinai.
— Attenzione: fuoco! — gridò il secondo.
— Abbasso le armi! — comandò severamente il capitano.
— Indietro voi: tornate nel frapponte, — gridò Bonga con voce tuonante.
Gli schiavi esitarono, ma a un nuovo gesto di Bonga, si ritirarono lentamente nella stiva, dove si lasciarono incatenare. Solamente Bonga era rimasto in coperta.
Egli si avvicinò al capitano e gli chiese:
— E l’acqua? Io vi ho obbedito.