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20 emilio salgari


— Allora li faremo correre, Hurtado. La Guadiana non ha rivali in velocità.

— Ma sono due, capitano.

— Passeremo fra i loro fuochi, e guai a loro, se si mettono dinanzi alla mia prora. Il nostro sperone è solido e li sventrerà.

— Cosa devo fare?

— Preparare i cannoni e le armi; bisogna che fra quattro ore tutto sia pronto per approfittare delle tenebre.

— Lasceremo la baia questa notte?

— È necessario, Hurtado.

— Ma Bango?...

— Si sbrigherà presto o si terrà i suoi schiavi. Signor Kardec!

Un ufficiale, che stava facendo calare in acqua le scialuppe, udendo la chiamata accorse.

Quest’uomo era il comandante in seconda della nave negriera. Poteva avere trentaquattro o trentasei anni: era di statura media, di corporatura massiccia, colle spalle larghe, con una testa quadra, piantata su di un collo corto ma grosso come quello d’un giovane toro.

A prima vista, riusciva subito antipatico, ed infatti a bordo della Guadiana godeva ben pochi amici; inspirava però a tutti un vago, indeterminato terrore.

Quella tinta pallida, quasi cadaverica del suo viso, butterato dal vaiolo, quegli sguardi color dell’acciaio, quei lineamenti duri, che tradivano una ferocia mal celata, quei suoi modi ruvidi, brutali, quella voce che aveva un non so che di metallico, facevano uno strano effetto sulle persone che lo avvicinavano.

Chi era quell’uomo? I marinai lo ignoravano e forse lo stesso capitano non avrebbe saputo dirlo.

Si sapeva solo che era bretone, che malgrado i suoi modi e i suoi difetti era un valente marinaio, pronto a tutto, deciso a tutto, ed un rigido osservatore della disciplina di bordo.

Era stato raccolto tre anni prima su di una scialuppa, perduta in mezzo all’oceano Atlantico ed era stato subito ricevuto fra l’equipaggio. Le sue cognizioni nautiche, la profonda conoscenza che aveva dei negri e della tratta, il suo valore personale, l’avevano spinto subito in alto e il capitano Alvaez, che apprezzava i coraggiosi, dopo sei mesi l’aveva nominato suo tenente.

Sul conto di quel bretone, correvano però delle brutte istorie, fra l’equipaggio; alcuni affermavano che era stato cacciatore di schiavi; altri che aveva fatto il pirata e che sulla coscienza, dei delitti doveva averne parecchi, ed altri ancora affermavano che