Pagina:Salgari - I figli dell'aria.djvu/220

Da Wikisource.
192 capitolo ventitreesimo


Essendo trattenuta dalla corda, l’acqua la spinse verso la riva opposta, dove il capitano l’attendeva per tagliare alcuni pezzi di carne, prima d’abbandonare l’animale alla corrente.

Rokoff intanto era tornato a spogliarsi per intraprendere la sua terza traversata che compì non meno felicemente delle altre due.

L’aver appena fatto colazione, non aveva recato alcun disturbo a quell’ercole che sembrava fosse corazzato con lamine d’acciaio.

Lo jack intanto, abbandonato a sè stesso, veniva travolto dalla corrente.

Fu veduto girare un momento su sè stesso presso la cascata, poi inabissarsi.

— Buon viaggio, — disse Rokoff, che alimentava il fuoco.

— Mentre vi asciugate, io e Fedoro andremo a vedere da qual parte potremo scendere, — disse il capitano. — Sono già le due e chissà quanta via dovremo percorrere prima di ritrovare lo Sparviero. I nostri compagni saranno un po’ inquieti per la nostra prolungata assenza. —

Seguirono la riva del torrente portando con loro la corda e s’arrestarono all’estremità del burrone.

Le acque, chissà dopo quanti anni di continuo lavoro, si erano aperte un largo passaggio fra la parete rocciosa e si precipitavano nel sottostante abisso da un’altezza di oltre venticinque metri, con un rombo assordante, che l’eco delle rupi ripercuotevano ed ingrossavano.

Le due pareti erano quasi lisce, ma lasciavano ai due lati del torrente un po’ di spazio sufficiente a lasciar passare un uomo.

— Potremo scendere, — disse il capitano. — Prenderemo una doccia gelata, ma bah! Penseremo poi a riscaldarci.

— Dove legheremo la corda? — chiese Rokoff.

— A quella roccia, che sembra sia stata collocata lì per servire a noi.

— Non cadremo in una nuova trappola?

— Vi è una gola nel burrone, — rispose il capitano, il quale si era spinto fino sull’orlo della cascata. — Speriamo che non sia chiusa. —

Alcuni passi più indietro vi era uno scoglio aguzzo che s’alzava in forma d’obelisco. Il capitano legò la corda, poi lanciò l’altra estremità parallelamente alla cascata.