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40 | capitolo quinto |
— Sicchè voi siete convinto che Sing-Sing sia stato assassinato da noi? —
Il mandarino alzò le braccia, poi le lasciò ricadere con un gesto di scoraggiamento, più simulato però che reale.
Fedoro fu preso da un impeto di furore.
— Voi non ci ucciderete, canaglie! — urlò, battendo furiosamente il pugno sul tavolo. — Noi siamo innocenti e per di più europei.
— Se siete innocenti, provatelo, — rispose il mandarino con calma.
— Cominciate coll’arrestare il maggiordomo e costringerlo a confessare la verità. A voi i mezzi non mancano per strappargli quanto egli sa e che non vuol dire.
— Non abbiamo alcun motivo per tradurlo qui e sottoporlo alla tortura. Non è già nella sua stanza che fu trovato il pugnale che servì agli assassini per trucidare Sing-Sing.
— Siete dei banditi!...
— Dei giudici.
— No, delle canaglie, che per odio di razza volete sopprimerci, ma le Ambasciate europee non vi permetteranno di compiere una simile infamia. —
Il mandarino alzò le spalle, poi fece un gesto.
Prima che Fedoro e Rokoff potessero sospettare ciò che significava, si sentirono afferrare per le spalle e per le braccia da dieci mani vigorose ed atterrare.
Una banda di carnefici o di carcerieri, tutti di statura gigantesca, era entrata silenziosamente nella sala ed al cenno del mandarino si era scagliata improvvisamente sui due europei, prendendoli di sorpresa.
Nè Fedoro, nè Rokoff avevano avuto il tempo di opporre la menoma resistenza, tanto quell’assalto era stato fulmineo.
Mentre i giudici si ritiravano per deliberare sulla pena da infliggersi ai due colpevoli, i carcerieri ed i carnefici, aiutati anche dai soldati, strappavano di dosso ai due russi le loro vesti, costringendoli ad indossare una ruvida keu-ku, specie di casacca fornita d’ampie maniche ed un paio di keu-ku, sorta di calzoni molto ampi che formano sul ventre una doppia piega e che usano portare i barcaioli ed i contadini.
Levarono quindi loro gli stivali, surrogandoli invece con le ha-tz, ossia scarpe grosse, a punta quadra e un po’ rialzata, con suola di feltro bianco, poi con pochi colpi di rasoio fecero cadere le loro capigliature, non lasciando coperta che parte della nuca.