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una macchina meravigliosa 63


— Lo so, anzi si corre sovente il pericolo di morire molto spesso di fame, — disse l’aeronauta. — Si fa molto economia là dentro. —

Il macchinista, legata la piccola ruota del timone che serviva a far agire le alette di poppa, in pochi istanti aveva apparecchiata la tavola situata dietro la macchina, al riparo d’una tenda.

Tovaglia di Fiandra finissima, piatti e posate d’alluminio, bicchieri di cristallo di Boemia, poi tondi contenenti dell’arrosto freddo, delle costolette, dei salumi, delle frutta: ricchezza, buon gusto ed abbondanza insieme.

Una cosa aveva però subito colpito il russo ed il cosacco: vivande e frutta erano coperte da un leggiero strato scintillante che pareva ghiaccio.

— Assaggiate questo capretto arrostito, — disse il capitano. — Quantunque sia stato cucinato al Giappone, deve essere ancora squisito. —

Rokoff e Fedoro si guardarono l’un l’altro con stupore.

— Anche queste costolette, sebbene arrostite a Tahiti, devono essere eccellenti.

— Ma... scherzate? — chiese il cosacco, il cui stupore era al colmo.

— E questo pasticcio di carne che ho fatto preparare a San Francisco di California? — continuò il comandante, che pareva si divertisse molto della meraviglia dei suoi ospiti. — Ho però di meglio. Ecco una trota preparata a Nuova York, in uno dei principali alberghi. L’hanno messa a friggere quarantadue giorni or sono, pure rispondo della sua freschezza. Assaggiate, signori miei. Se fosse stata pescata ieri sera, non sarebbe più deliziosa. —

Rokoff che amava il pesce, quantunque poco persuaso delle parole dette dal capitano, si provò ad assalire quella trota che veniva dalla lontana capitale degli Stati Uniti.

— Che cosa dite? — chiese il comandante, con accento malizioso.

— Squisita... eccellente... solamente la trovo terribilmente fredda... come se fosse stata pescata in qualche fiume gelato della Siberia e lasciata ad agghiacciare per un mese. Avete dunque una ghiacciaia a bordo del vostro Sparviero?

— Sì, e una ghiacciaia che vi farebbe gelare per sempre in meno di due minuti, — rispose il capitano.

— Avete qualche macchina da ghiaccio?