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la grande muraglia 79

Ah! Sapete signori dove si è adagiato il mio Sparviero? In mezzo a una piantagione di the! Signor Fedoro, voi sapete di certo prepararlo. Ne faremo una buona provvista, visto che i cinesi non vogliono lasciarci avvicinare. —

Mezz’ora dopo i quattro aeronauti, seduti presso un allegro fuoco, essendo la temperatura assai fredda, cenavano con un appetito invidiabile, facendo buona accoglienza alla zuppa di coda di kanguro, ad un pasticcio di gamberi preparato chissà in quale città dell’America o dell’Australia, a un cosciotto di montone e a un superbo grappolo di banani ottimamente conservati.

Il capitano fece servire dell’eccellente vino di California, poi una bottiglia di champagne, il cui vetro era incrostato di ghiacciuoli.

— Signor Rokoff, — disse il comandante, messo in buon umore da quel delizioso vino bianco. — È l’aria delle alte regioni o la mia tavola che vi mette in appetito?

— L’una e l’altra, — rispose l’ufficiale, che aveva divorato per due e che da vero cosacco faceva gli occhi dolci a una veneranda bottiglia di whisky recata dal macchinista. — Voi, signore, avete una dispensa ammirabile.

— Che cercheremo di vuotare presto per rinnovarla con qualche cosa di meglio. Entriamo in una regione ricca di selvaggina e il mio macchinista è un cuoco famoso.

— Siete anche cacciatore?

— Mi vedrete presto alla prova. Nel deserto di Gobi gli yacks selvaggi abbondano e anche le lepri sono numerose. Faremo delle belle battute.

— Attraverseremo il deserto?

— Tale è la mia intenzione.

— E poi? — chiese Fedoro.

— Il Tibet mi tenta colle sue montagne spaventevoli, coi suoi altipiani immensi, coi suoi lama e il suo Buddha vivente. Tutto però dipende da certe circostanze.

— E quali, se è lecito conoscerle? —

Il capitano, invece di rispondere, caricò flemmaticamente la sua pipa, l’accese, poi cambiando bruscamente tono, disse:

— Signor Fedoro, voi che dovete aver viaggiato molto pei vostri commerci, siete mai stato a Kiakta?

— No, signore, — rispose il russo.

— Meglio così, — mormorò il capitano.

— Perchè dite questo?