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l'assalto notturno 51


— Chi?... I ladri?...

— E perchè no?... Vuoi ritornare a Timor con queste poche olutarie, mentre possiamo pescarne dieci volte tante?

— E nemmeno io, disse Hans. Approfittiamo della loro sconfitta per inseguirli.

— Ma ci seguiranno i chinesi?

— No, signore, disse Wan-Horn, avvicinandosi. Quei poltroni si sono già imbarcati e non ridiscenderanno a terra.

— Canaglie!... esclamò il capitano, con ira. Allora tutto è perduto.

— Ma cosa volete che ne facciano gli australiani delle nostre caldaie? Se potessero mangiarle, ma sfidano i loro denti per quanto siano solidi. Io sono certo, capitano, che le hanno abbandonate nella pianura, per non caricarsi d’un peso inutile.

— Forse tu hai ragione, vecchio Horn. Orsù, non perdiamo tempo, e se i selvaggi sono ancora a tiro di fucile, cerchiamo di affrettare la loro ritirata. Chissà!... Vedendosi assaliti, possono abbandonarci le caldaie. Animo, scaliamo le rupi.