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La caverna dei pesci-cani. 147

Accortosi d’essere prigioniero, si contorse mandando un rauco sospiro simile al tuono udito ad una gran distanza, poi cominciò a dibattersi con furore, facendo sforzi prodigiosi per liberare la coda che il laccio stringeva sempre più.

— Attenzione, signor Ioao! — gridò il chinese.

Si era levate le scarpe e la giacca ed aveva impugnata la navaja.

Strinse la mano al giovane, poi si precipitò nel pozzo sollevando uno sprazzo di spuma.

Affondò alcuni metri, poi tornò rapidamente a galla e aggrappandosi ad una pinna dorsale del mostro, si mise a tempestarlo di coltellate squarciandogli il fianco destro.

Ben presto un cerchio sanguigno avvolse uomo e squalo.

La corda, estremamente tesa, era diventata rigida, però non cedeva.

Ioao, curvo sul pozzo, colla fronte bagnata di sudore, i lineamenti alterati, cercava di scoprire, attraverso il sangue che si diffondeva per la caverna, il suo compagno.

A volte vedeva emergere il braccio armato, per poi abbassarsi con vigore.

L’acqua spumeggiava e rimbalzava, con dei muggiti che l’eco della caverna centuplicava.

La lotta durava da qualche minuto, quando Ioao udì la voce di Sao-King:

— Lo squalo è morto!

— Risali, Sao-King, — disse Ioao.

— No: nuoto diritto verso l’uscita.

— Devo seguirti?

— Aspettate! —

Il chinese si era rituffato tenendo il coltello fra i denti.

L’alta marea aveva coperta interamente la caverna, ma Sao-King aveva veduta l’uscita a quindici o venti passi di distanza e si dirigeva da quella parte nuotando sott’acqua.

Quel tragitto era un semplice giuoco per lui, palombaro e nuotatore abilissimo. In pochi secondi poteva compierlo e uscire all’aperto.

Già stava per raggiungere l’apertura, attraverso la quale la luce entrava a fiotti, quando vide un’ombra apparire bruscamente fra lo squarcio delle rupi.

Sao-King si era ripiegato su se stesso lasciandosi portare verso la vôlta della caverna.

Era un altro pesce-cane che stava per entrare od un altro nemico più pericoloso?

Avendo quel nuovo avversario occupato col suo corpaccio l’entrata, la caverna era diventata così oscura, da impedire a Sao-King di poter capire con quale abitante del mare aveva da misurarsi.

Mentre rimaneva perplesso, non sapendo se impegnare la lotta