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154 Capitolo Ventiduesimo.

— Che disillusione pei nostri compagni! — disse Ioao. — Avevamo promesso di condurre degli aiuti, mentre invece...

— Saranno ugualmente lieti di vederci.

— Se li troveremo ancora.

— Non disperiamo, signor Ioao. —

Si spogliarono per essere più liberi, poi s’immersero lentamente e si misero a nuotare lungo la base del cono, tenendosi l’uno vicino all’altro.



CAPITOLO XXII.

Gli Avoltoi dello Stretto di Torres.


Essendovi bassa marea, le acque erano meno agitate che al mattino, sicchè i due fuggiaschi non avevano molto da faticare per giungere alla piccola cala, lontana non più di quattro o cinquecento passi.

Vi era sempre il pericolo di fare l’incontro di qualche squalo o di qualche banda di murene e perciò Ioao e Sao-King cercavano di tenersi sempre lontani dagli scogli e dalle caverne sottomarine.

Con poche bracciate superarono la scogliera che aveva servito a loro di rifugio e si diressero lentamente verso la cala, guardandosi incessantemente attorno per non venire sorpresi da quei pericolosi abitanti delle acque.

Anche quella seconda traversata si compì felicemente e verso le dieci i due nuotatori entravano nella cala, costeggiando la fila di scoglietti che la riparava dall’urto delle onde.

Nessun fuoco brillava sulla spiaggia, ma la piroga vi era, semiarenata su un banco di sabbia.

Vedendola, il chinese aveva respirato a lungo.

— Temeva che il selvaggio se ne fosse andato, — disse a Ioao.

— Anche a me era venuto questo sospetto, — rispose il giovane. — Dove si sarà coricato il suo guardiano? A terra o nella barca?

— È probabile che sia nella piroga, — disse Sao-King. — La spiaggia è coperta di pietre così angolose da rompere il dorso anche ad un antropofago.

— Accostiamoci adagio, Sao-King.

— Non temete, signor Ioao. E poi ho il vostro coltello. —

S’appressarono alla piroga nuotando lentamente onde non fare rumore e giunti sul banco, s’alzarono con precauzione.

Sao-King non si era ingannato. Il selvaggio incaricato di sorvegliare la caverna, aveva accumulate delle alghe nel fondo della scialuppa e vi si era coricato, dopo d’essersi messo ai fianchi l’arco, le frecce e la pesantissima clava.

I remi erano stati piantati nella sabbia, dinanzi alla poppa, onde impedire all’alta marea di portar via il galleggiante.