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16 Capitolo Terzo.

Era di statura media, con membra piuttosto massicce, petto bene sviluppato, col collo sottile e notevolmente lungo, colla faccia piatta e larga, gli zigomi alti, gli occhi leggermente obliqui e la sclerotica giallastra.

La sua pelle era d’un giallo un po’ sporco, quasi brunastra e la sua coda nerissima e molto lunga.

Come tutti i coolies, portava un paio di calzoni molto ampi che formavano come una doppia piega sul ventre, ed una casacca di tela grossolana di colore azzurro, colle maniche assai larghe e ai piedi aveva grosse scarpe colla suola di feltro e la punta quadrata.

Udendo la domanda del commissario, formulata in lingua portoghese e che il capo dei coolies parlava benissimo, si volse dicendo:

— Non domando altro che si metta un termine ai tormenti che ci infligge il comandante. Ci dia acqua e viveri a sufficienza, ci permetta di salire, un po’ per volta, in coperta a respirare un po’ d’aria pura o noi scateneremo tale uragano da subissare la nave e da sterminare fino all’ultimo, gli uomini che la guidano. —

Queste parole, pronunciate con accento minaccioso, invece di fare impressione sul gigante, parve lo rendessero maggiormente furibondo.

— Ah! — gridò, prima impallidendo e poi arrossendo. — Voi, canaglie, pretendete impormi delle condizioni?

Vedrete fra poco se la mitraglia calmerà i vostri nervi! Francisco, fa’ portare sul ponte una cassa di granate e voialtri preparate un laccio per fargli conoscere un po’ cosa sia la cala!

Con un buon lavaggio gli leveremo di dosso la peste.

— Che cosa volete fare di quest’uomo? — gli chiese il commissario.

— Quello che mi accomoda, — rispose brutalmente il gigante. — Vi farò vedere se a bordo del mio legno il padrone sono io o voi.

— Ve lo proibirò.

— Voi?

— A me marinai! Io sono l’agente del governo! — gridò il commissario. — Chi non mi obbedisce, subirà il rigore delle leggi peruviane. —

Era un appello assolutamente inutile, perchè nessuno di quella collezione di birbanti, si mosse.

Anzi alcuni avevano afferrate le scuri e le aspe dell’argano, pronti a sostenere il comandante.

Solamente l’ufficiale argentino aveva fatto un passo innanzi.

— Lo vedete? — chiese Carvadho, con voce ironica. — I miei uomini se ne infischiano delle leggi peruviane. —

Ad un suo cenno i malesi si erano precipitati improvvisamente sui due fratelli, disarmando il più giovane della pistola.

— Chiudete questi signori nella loro cabina, — disse Carvadho. —