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36 Capitolo Quinto.

In quel momento un chinese, vedendo il commissario a portata, gli diede un tale colpo sul cranio col puntale che aveva passato fra le traverse, da gettarlo a terra svenuto e sanguinante.

Sao-King aveva visto l’atto ed aveva gridato:

— Risparmiate quell’uomo!

Era troppo tardi: il colpo era stato ormai vibrato.

Ioao si era precipitato verso il fratello, gridando:

— L’hanno ucciso!

— Portate via quest’uomo! — gridò il capitano. – Sgombrate.

Mentre un marinaio, aiutato da Ioao, trasportava in una cabina del quadro il povero commissario sanguinante, Carvadho ed i suoi uomini avevano fatto una scarica a bruciapelo contro i chinesi.

Cinque o sei uomini erano caduti dinanzi alla grata, fulminati dalle palle, mentre altri feriti si trascinavano verso le pareti opposte urlando.

— Vendetta!... Vendetta, compagni! —

I coolies, spaventati si erano ritirati, ma fu l’affare d’un momento solo.

— All’assalto! — aveva gridato Sao-King. — Morte agli uomini bianchi. —

E tutti quei chinesi si erano scagliati contro le grate di prora e di poppa con maggior rabbia, mentre i marinai, atterriti, indietreggiavano per sfuggire ai colpi di puntale che grandinavano fitti ed ai coltelli aperti che lanciavano contro di loro quei furibondi.

Già la parete sconquassata, stava per cadere tutta intera, quando delle scariche rimbombano, seguìte da urla di dolore e da bestemmie.

I marinai hanno alzata la grata del boccaporto maestro e fanno un fuoco infernale sui chinesi, mentre altri sparano attraverso la grata di prora, cogliendo così i ribelli sopra e alle spalle.

I disgraziati, fucilati da tutte le parti, cadono a gruppi.

Sono come topi in trappola e non possono sfuggire alle scariche che si susseguono con terribile intensità.

Il capitano ha fatto ricaricare i fucili ai suoi uomini e spara spietatamente sui coolies che si pigiano dinanzi alla grata, aprendo un solco sanguinoso nella massa.

I chinesi s’arrestano esitanti.

La voce di Sao-King echeggia ancora:

— Date dietro la murata! Uno sforzo ancora! —

Cento uomini allora si scagliano come macchine contro la tramezzata, già malferma mandando un urlo assordante.

I puntali, strappati di colpo, oscillano un momento, poi cadono schiantati e la parete intera crolla con fragore schiacciando quattro dei dieci uomini del capitano.

Un immenso urlo di trionfo rimbomba nelle viscere del vascello.