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Un fuoco misterioso. 75

ad angolo retto, montata da cinque o sei persone che l’oscurità impediva però di ben distinguere.

— Fulmini! — esclamò l’argentino. — Ohe! Della scialuppa! Fermatevi! —

Nessuno rispose alla sua intimazione, anzi la baleniera raddoppiò la corsa scomparendo dietro una fila di scogli che la sottraevano completamente agli sguardi dell’ufficiale.

— Che fossero selvaggi? — chiese il commissario.

— Su una baleniera?

— Possono averla rubata a qualche nave o raccolta in qualche naufragio.

— Non so che cosa pensare, signor Cyrillo. Non vedo chiaro in tuttociò. Prima i fuochi ed ora quella scialuppa. C’è del torbido qui sotto.

— Se fossero stati europei avrebbero risposto, anzi si sarebbero affrettati a venire a bordo.

— Non tutti gli uomini bianchi ricercano l’amicizia degli altri.

— Che cosa significano queste parole?

— Non mi avete compreso?

— Niente affatto, signor Vargas.

— Le colonie penitenziarie non mancano nell’Oceano Pacifico, come non scarseggiano i pirati. Supponete che quegli sconosciuti siano degli evasi da Norfolk o dai bagni australiani o della Nuova Caledonia. Credete che sarebbero venuti a trovarci? Mai più, signor Cyrillo.

— Degli evasi qui, ad una così grande distanza dalla Nuova Caledonia e dall’Australia!

— Distanza relativa, almeno per la prima. Ecco la bocca della baia.

— E il fuoco invece di estinguersi si ravviva. Che l’abbiano acceso dei selvaggi?

— È probabile.

— Ed a quale scopo? Forse per farci arenare?

— Può darsi. Però non saremo così sciocchi da cadere nella trappola, — rispose l’argentino. — Ci avvicineremo alla costa con precauzione e getteremo l’àncora lontano da quel fuoco. Tu intanto, Sao-King, carica due cannoni e porta in coperta quanti fucili puoi trovare.

— E noi che cosa dobbiamo fare? — chiese Cyrillo.

— Scandagliate la profondità dell’acqua. Temo sempre qualche bassofondo. —

Mentre tutti s’affrettavano a obbedire agli ordini impartiti dal prudente ufficiale, la nave spinta da una leggera brezza s’avanzava lentamente verso l’isola.

Il fuoco ingrandiva a vista d’occhio. Non era un semplice fanale, bensì un falò di proporzioni gigantesche formato da alberi probabilmente resinosi.