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L'assalto della giunca 81


obliqua per poter giungere più facilmente alla tow-mêng e con poderosi colpi di tallone cercava di tenersi meno immerso che poteva, per non far bagnare a Than-Kiù il fucile.

La corrente nel mezzo era rapida e formava dei gorghi, ma Hong sviluppava tutta la sua forza che doveva essere veramente potente e non si lasciava trasportare nè girare; pareva anzi che non fosse menomamente imbarazzato nè dal peso che portava sulle spalle, nè dalle vesti.

Erasi allontanato dalla riva di trenta passi, quando Than-Kiù udì un fischio, poi vide qualche cosa di sottile e di rigido immergersi nella corrente, a soli pochi passi.

— Cos’è stato? — chiese Hong, che aveva pure udito quel leggero sibilo.

— Mi parve una freccia, — rispose la giovanetta.

— Lanciata di certo da qualche cerbottana. Stiamo in guardia, poichè questi abitanti, al pari dei Dayachi del Borneo, usano frecce avvelenate col succo dell’upas. —

Si distese più che potè raddoppiando le bracciate per mettersi fuori di tiro da quei proiettili mortali, poi quando si vide quasi in mezzo al fiume, si mise a gridare.

— Oh!... Tseng-Kai!... —

Gli uomini che stavano sul castello di prora e che pareva non si fossero accorti di nulla fino allora, essendo forse intenti a guardare verso l’alto corso del fiume, si precipitarono verso la murata guardando in acqua.

— Per centomila pagode!... — gridò una voce. — Vorrei essere divorato da un coccodrillo, se non ho udito pronunciare il mio nome.

— Taci, — gridò Hong. — Getta una scala od una corda, Tseng-Kai. —

Il vecchio chinese, poichè era lui in persona che vegliava sulla tow-mêng fece gettare una scala di corda e Hong e Than-Kiù, grondanti d’acqua, salirono a bordo.

— Voi... soli... in questo modo!... — esclamò Tseng-Kai con stupore. — Grande Budda!... Cos’è accaduto?...

— Va’ a spogliarti e cambiare le vesti, — disse Hong a Than-Kiù. — Ed ora sono da te, vecchio mio. Se vuoi salvare la tua giunca, non hai un momento da perdere.

— Cosa dici?...

— Dico che siamo stati traditi da quella canaglia di pescatore e che fra poco noi verremo assaliti. —

Poi in poche parole gli narrò quanto era avvenuto e del grave pericolo che correvano tutti.

— Ah!... Furfante d’un malese!... — gridò il vecchio Tseng, con ira. — Egli spera di impadronirsi della mia giunca!... Vedrà che bel