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84 Capitolo dodicesimo


fiume e che erano probabilmente armati di falconetti, da palle di due a quattro libbre, come usano portare i velieri mindanesi.

Malgrado tanta sproporzione di forze, nè il vecchio chinese, nè Than-Kiù, nè Hong, parvero spaventarsi.

— Le tue ultime istruzioni? — chiese Than-Kiù a Tseng-Kai.

— Respingere prima le canoe, poi usciremo in mare passando addosso ai due prahos, — rispose il marinaio. — Voi fulminate le barche ed io cannoneggio i due velieri.

— Sta bene, — risposero Hong e la giovanetta.

— Una parola ancora, — disse il vecchio. — Se vogliono salire a bordo, lasciateli venire in coperta onde provino un po’ i miei giuocattoli, e badate che non s’impadroniscano del castello di prora o siamo perduti.

— Non temere: i fucili a retrocarica e la spingarda basteranno. —

Si strinsero la mano e si divisero; Tseng-Kai salì sul cassero con otto uomini e Hong e Than-Kiù sul castello di prora cogli altri sette.

— Non esporti troppo, Than-Kiù, — disse Hong, alla giovane chinese. — So che tu sei valorosa, ma la tua vita mi preme.

— Cercherò di risparmiarla non avendo ancora compiuta la mia missione, — rispose ella.

— È per Romero che la vuoi conservare? — chiese Hong, con voce amara.

— No, — diss’ella. — È per pagare il mio debito con lui.

— Grazie, Than-Kiù. Ora posso affrontare la morte tranquillo. Eccoli!... Ohe, in mano i fucili!... Cominciamo a diradare le loro file, prima che giungano sotto la tow-mêng. —

Le dieci canoe avanzavano con grande furia. I pirati sapevano che attraversando più rapidamente che era possibile la distanza, meno perdite avrebbero subìte, poichè non si trovavano in grado di rispondere al fuoco della giunca, non avendo che pochi fucili e fors’anche vecchi di qualche secolo.

La loro forza sta sempre nelle armi bianche, nei potenti e taglientissimi kampilang, bolos e parang, nei kriss e nei lambing specie di giavellotti corti colla punta assai acuta, che lanciano con molta abilità. Se riescono a salire sul ponte delle navi è finita per l’equipaggio che le difende, perchè quegli arditi isolani lottano col furore delle tigri ed anche in pochi osano scagliarsi su nemici quattro o cinque volte più numerosi.1

  1. L’audacia dei pirati malesi è incredibile. Per darne un esempio basterà citare l’ardimentoso saccheggio della nave inglese il Pegù, avvenuto l’11 luglio del 1897. Questa nave, che fra marinai e passeggeri contava sessanta persone,