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Le astuzie di Than-kiù 103


Il praho che era già molto vecchio, ben presto s’inclinò a babordo, sotto il peso dell’acqua che entrava da quegli squarci.

Hong ed i suoi compagni s’affrettarono ad abbandonarlo, salvandosi sulla riva.

Il legno, che s’inclinava sempre più, spinto al largo da una vigorosa scossa del robusto chinese, fu portato via dalla corrente. Per qualche po’ fu visto galleggiare; poi si capovolse bruscamente e disparve sotto le acque.

— Buon viaggio, — disse Hong.

Stava per volgersi verso i compagni che avevano divisi i viveri e le munizioni, quando un colpo di fucile echeggiò verso il basso corso del fiume, ad una distanza di qualche chilometro.

— Per Fo e Confucio!... — esclamò. — Uno sparo!...

— E molto vicino, — disse Than-Kiù.

— Chi può aver fatto fuoco?... I selvaggi di queste regioni, che io sappia, non posseggono fucili.

— Taci!... Odi!... —

A quel primo sparo altri cinque o sei si erano seguìti a brevissima distanza, accompagnati da grida furibonde, da vociferazioni spaventevoli.

— Than-Kiù, — disse Hong, che pareva in preda ad una viva inquietudine. — Sei certa che il praho non fosse seguìto da delle canoe?...

— Pandaras non mi ha mai parlato di ciò, ma ora che ci penso dimostrava delle vive apprensioni, per paura di attacchi da parte dei selvaggi del Bacat; è quindi possibile che fosse seguìto da qualche scorta.

— Lo credo anch’io. Soltanto i suoi uomini possono essere armati di fucili.

— Cosa decidi di fare?

— Cacciarci nella foresta senza perder tempo e guadagnare più via che si può.

— Non ci smarriremo?...

— Posseggo una bussola datami da Tseng-Kai alcuni giorni or sono e spero con quella di guidarti al Butuan.

— Allora partiamo. Odo gli spari diventare più radi e le grida allontanarsi.

— Sì, partiamo, — disse Hong, gettandosi sulle spalle il suo pacco di viveri e riempiendosi le tasche di munizioni. — Qui non spira buon’aria per noi. —

Armarono le carabine, diedero un ultimo sguardo sul fiume per vedere se le canoe apparivano, poi si cacciarono risolutamente sotto i boschi, volgendo le spalle al Bacat.