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La caccia ai fuggiaschi 27


— Ah!... — esclamò Hong. — Pare che noi abbiamo da fare col capitano. Tanto meglio.

— O tanto peggio?... — chiese il padrone della giunca, inarcando le braccia. — Qui comando io!... M’intendi?...

— Ti comprendo benissimo.

— Ebbene?...

— Vuoi dire?... — chiese il capo del Giglio d’acqua, flemmaticamente.

— Che se non ti spieghi ti getterò in acqua!... — urlò il vecchio, esasperato da quella calma ironica.

— Per Fo e Confucio! — gridò Hong. — Si direbbe che tu sei un compare degli spagnuoli. In tal caso sarai tu che noi getteremo in acqua.

— Io?... A me, marinai!... —

I sei membri del Giglio d’acqua, udendo del fracasso nella camera di prora, con un insieme meraviglioso si erano schierati dinanzi al boccaporto con le rivoltelle in pugno, mentre Hong puntava la sua sul petto del vecchio, dicendogli:

— Adagio, mio caro, noi non siamo nè pirati, nè bricconi che vogliono fare una passeggiata di piacere in mare, bensì oneste persone, chinesi come te e che non ti faranno male alcuno se starai tranquillo. Se perderai una giornata te la pagheremo e se la tua giunca verrà fracassata da qualche palla di cannone, te ne acquisteremo un’altra. Vuoi ora sapere chi sono io?... Sono uno dei capi della potente associazione del Giglio d’acqua. —

Il capitano della tow-mêng, udendo le ultime parole di Hong, era caduto in ginocchio dinanzi al capo, dicendo:

— Sono anch’io un affigliato del Giglio d’acqua e del Loto bianco ed un buon patriota. Potevi ben dirmelo prima e t’avrei subito obbedito. Dove vuoi che ti conduca?... La mia giunca ed i miei uomini sono a tua disposizione.

— Per ora cerchiamo di sfuggire ad un inseguimento.

— Chi ti minaccia?...

— Gli spagnuoli, o meglio le guardie civiche che volevano impadronirsi di questa giovanetta, della sorella di Hang-Tu.

— Dell’eroe degli uomini gialli! — esclamò il vecchio chinese, scoprendosi rispettosamente dinanzi a Than-Kiù.

— Sì, esse volevano arrestarla per poi fucilarla forse.

— Noi la salveremo, — disse il capitano. — Nella camera di prora vi sono quindici uomini risoluti e nella stiva ho delle armi in abbondanza.

— Grazie, — disse Than-Kiù.