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Il tradimento del malese 71


passare la notte tranquilla, mentre Sheu-Kin si era messo a passeggiare intorno a quell’ammasso di provviste e di reti.

Di quando in quando però si accostava ad un pertugio che serviva di finestra ed ascoltava i mille rumori della foresta, poi s’avvicinava alla porta della cucina per vedere se il pescatore dormiva. Pur girando e rigirando, sentiva però che un sonno irresistibile a poco a poco lo prendeva. Si stropicciava gli occhi, si pizzicava perfino le carni e cercava di reprimere gli sbadigli, ma le palpebre gli diventavano sempre più pesanti. Sentendosi impotente a vincerlo e non osando addormentarsi, fece per avvicinarsi ai compagni. Ad un tratto si sentì mancare bruscamente le forze, un turbamento lo prese e cadde in mezzo ad un mucchio di reti, colpito da un sonno fulminante.

Era passata un’ora, forse due, quando Hong, che aveva il sonno leggero, fu svegliato da alcuni colpi che pareva venissero dalla porta d’entrata. Credendo che fosse il pescatore che lo chiamasse, s’alzò rapidamente.

La torcia bruciava ancora, potè quindi subito vedere Sheu-Kin sdraiato in un angolo della capanna, placidamente addormentato.

— Il sonno lo ha vinto, — mormorò. — Fortunatamente mi sono svegliato. —

Guardò Than-Kiù e Pram-Li e li vide entrambi addormentati. Ad un tratto si ricordò dei colpi uditi e fece per avvicinarsi alla porta per interrogare il pescatore. Uno scricchiolìo che veniva dalla stanza vicina, lo arrestò di colpo.

— Cosa vuol dire ciò? — mormorò, allungando le mani verso il fucile. — Che siamo stati traditi?... —

S’avvicinò con precauzione a Pram-Li e lo scosse dapprima leggermente, poi vigorosamente. Pareva che anche il malese fosse stato colto da un sonno ben profondo, poichè non apriva gli occhi.

Un sospetto balenò nel cervello del chinese.

— Che il bram o le sigarette contenessero qualche narcotico? — si chiese.

S’avvicinò a Than-Kiù e la toccò. Bastò quella semplice pressione della mano, perchè la giovanetta si svegliasse.

Stava per chiedere a Hong cosa desiderava, ma s’arrestò vedendo il chinese porsi un dito sulle labbra, come per invitarla a tacere, poi accostarsi e sussurrarle agli orecchi:

— Than-Kiù, siamo traditi.

— Dal pescatore? — chiese ella con un filo di voce.

— Sì. I nostri compagni, assieme al bram hanno bevuto qualche potente narcotico, e non è possibile svegliarli.