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Tristan de Acunha 163

CAPITOLO XIV.

Tristan de Acunha.

Tre giorni più tardi, dopo d’aver subìto delle pioggie furiose, lo Sparviero giungeva in vista del piccolo gruppo di Tristan de Cunha o de Acunha, come viene anche chiamato.

Vi giungeva però, perseguitato da un bruttissimo nembo di nuvolacce nere, gravide d’acqua, le quali annunciavano una di quelle terribili tempeste che hanno reso così tristamente celebre l’Atlantico meridionale.

Un ventaccio impetuoso soffiava da ponente, ostacolando la marcia della macchina volante e facendone talvolta tentennare in modo inquietante le immense ali.

Il gruppetto di Tristan de Acunha, scoperto dall’omonimo portoghese nel 1506, si compone di tre isole: di Tristan, che è la più vasta e la sola abitata, di un immenso scoglio che viene chiamato l’Inaccessibile, e di un isolotto aridissimo, assolutamente inabitabile, che si chiama Nichtingale dal nome d’un marinaio olandese.

Tristan ha una forma esagona ed un’area abbastanza considerevole, avendo i suoi lati circa sei chilometri di sviluppo ciascuno, mentre l’Inaccessibile non è altro che un enorme cono, che si eleva per circa mille e cinquecento metri sul livello del mare.

Si vuole che questo minuscolo gruppo sia il più lontano dal mondo abitato, poichè l’isola più vicina è Sant’Elena, la quale dista nientemeno che duemila quattrocento sei chilometri!...

Per moltissimi anni il gruppo, dopo la sua scoperta, rimase affatto sconosciuto. Solamente nel 1792 le navi Sion e Hindostan, che avevano a bordo l’ambasciata inglese reduce dalla China, vi gettarono le âncore per fare degli scandagli e per far strage di balene, di pesci-spada, di albatros e di foche.

Dopo quelle due navi, fu visitato nel 1795 dal capitano Patlen che guidava il brigantino l’Industria di Filadelfia.

Avendo scoperti numerosi elefanti marini e delle moltitudini di