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362 Capitolo XII.


Gli altri quattro marinai giacevano già sotto la tavola, bene assicurati. D’improvviso quaranta o cinquanta uomini irruppero nella sala, armati di scuri, di sciabole d’arrembaggio, e di rivoltelle.

Erano gli avventurieri che accorrevano in aiuto del loro signore.

Vedendosi però dinanzi i trenta giganteschi canadesi coi fucili spianati, pronti a riceverli con un fuoco d’inferno, s’arrestarono di colpo, non osando impegnare, senza nessun ordine, un combattimento.

Ranzoff si era slanciato dinanzi a loro, gridando con voce minacciosa:

— Giù le armi o noi non risparmieremo nessuno di voi. Abbiamo altri trenta compagni pronti a venire in nostro aiuto ed il barone ed il contromastro sono ormai in nostra mano. —

Aveva appena finito di parlare quando verso l’entrata della galleria si udirono parecchi colpi di fucile, poi si videro cinque o sei uomini attraversare come un fulmine l’estremità della sala. Erano le sentinelle che scappavano.

— Ecco il rinforzo che giunge, — gridò Ranzoff agli avventurieri del barone. — Giù le armi, se volete avere salva la vita.

Tra gli arruolati vi fu un momento di esitazione; poi, vedendo il barone immobile a terra, il quartiermastro legato ed essendo entrati nella sala altri venti giganti, lasciarono cadere a terra sciabole, scuri e fucili, giudicando inutile ogni resistenza.

Ranzoff si era precipitato verso la tenda dove aveva veduto, prima dell’invasione, scomparire la figlia dell’ex-comandante della Pobieda, gridando:

— Signorina Wanda!... Signorina Wanda!... Siete libera!... —

In quell’istante un colpo di cannone rimbombò al di fuori.

— Lo Sparviero!... Lo Sparviero!... — urlò Rokoff, correndo verso la galleria, seguìto da alcuni canadesi.

Non si era ingannato. La macchina volante che, come aveva supposto Ranzoff, si aggirava al di sopra della montagna, era scesa, appoggiandosi su una vasta piattaforma e Boris, Wassili e Fedoro erano balzati fuori dal fuso.

Avevano già veduto giungere i canadesi e, non udendo alcun colpo di fucile, accorrevano in loro aiuto, portando delle bombe da lanciare a mano. Stavano per irrompere nella sala, quando Wanda comparve.

— Libera!... — aveva gridato.

Un altro grido le rispose, poi un uomo le si avventò addosso, stringendola freneticamente fra le braccia: era Boris.