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il re della montagna 39

un salto. Le sue mani incontrarono il davanzale e vi si aggrapparono con sovrumana energia.

Proprio in quell’istante udì una voce sotto il padiglione che diceva:

— Avanti e prudenza!

Nadir non esitò più. Con uno sforzo si alzò, superò il davanzale e cadde entro una stanza, che fortunatamente era deserta.

Quella stanza era ammobiliata principescamente. Non era molto vasta, quadrata, colle pareti coperte da bellissimi tappeti dai mille colori e il pavimento pure. Non c’erano i pesanti mobili che si vedono nelle case europee, ma larghi divani di raso rosso, che correvano tutto all’intorno; eleganti tavolini di mosaico, con sopra dei vasetti microscopici, larghi braccialetti d’oro, anelli d’ogni sorta e collane di perle grosse come nocciuole, di un valore favoloso.

— Questo è il santuario di una donna — bisbigliò Nadir. — Mi tradirà essa?

Fece alcuni passi in quella stanza, respirando quell’aria impregnata di un vago profumo di vita molle e fastosa, e s’avvicinò ad una doppia tenda di seta azzurrina, che pareva celasse una nuova stanza.

— Se lì dentro ci fosse?... — mormorò.

Alzò, tremando, le tende e guardò dentro. Eravi un’altra stanzetta, pure tappezzata, con un piccolo divano nel mezzo, sul quale, in un grazioso disordine, c’erano delle vesti di broccato e di seta, ricamate in oro ed in argento e che esalavano ancora un profumo delicatissimo che non era l’essenza di rose, così smodatamente adoperata dalle Persiane.

Un europeo avrebbe subito riconosciuto in quel profumo quello della violetta.

Guardando ancora, Nadir vide in terra due babbucce di pelle rossa, e così piccine, che parevano dovessero servire ad una fanciulla anzichè ad una donna, e sopra un tavolino di lacca, entro un vaso di porcellana di China, una rosa appena sbocciata.

— Chi mai potrà essere la fortunata abitatrice di questo nido? — disse Nadir, lasciando ricadere le tende.

Un gridio assordante che veniva dal giardino, lo chiamò tosto alla finestra.

— Eccolo! — gridava una voce.

— Dàlli! Dàlli!

— Avanti, voialtri!