Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/111

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Capitolo Decimoterzo.

Un terribile combattimento.



Il mastro, come aveva promesso, in quei quattro giorni aveva completato, anzi aveva accresciuto l’equipaggio dell’Albatros, il quale poteva ora affrontare senza tema la goletta inglese, dato il caso che questa li sorprendesse all’uscita del Golfo del Messico.

Oltre aver accresciute le munizioni e le bocche da fuoco, avendo fatto acquisto di sei petrieri, aveva arruolato ventisette uomini, la maggior parte yankee, valenti marinai che non vedono troppo di buon occhio gl’inglesi loro antichi padroni, e i rimanenti spagnoli e messicani, tutti uomini scelti, robusti, rotti alle fatiche, pronti a seguire il loro nuovo capitano anche in capo al mondo, e da negrieri a diventare anche schiumatori del mare.

— Che cosa vi pare? — chiese Mumbai al capitano, che passava in rivista gli arruolati schierati sulla tolda.

— Sono soddisfatto della tua scelta, — rispose lo spagnolo. — Gli hai imbarcati a Galveston?

— Tutti, capitano.

— Durante il viaggio, hai veduto nessuna nave sospetta?

— Non ho incontrato che delle piroghe montate da pescatori indiani.

— Ne sei certo?