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136 | parte ii. — la grande prateria degli apaches. |
perava le ultime cime scoprendo il Rio San Gioachino, e più oltre la massa imponente della Sierra Nevada, la quale, coi suoi alti picchi coperti già di neve, chiudeva tutto l’orizzonte orientale, perdendosi verso il nord e il sud.
Le cime della Coast-Range erano coperte di quei pini enormi che meravigliarono in ogni tempo gli esploratori, che s’avventurarono nell’interno della California.
Queste piante, che gli yankees chiamano sequoia, ma il cui vero nome è di pinus lambertina, si slanciano in alto per trecento piedi, cioè hanno comunemente un’altezza di cento metri e delle circonferenze mostruose. Si narra che nella corteccia di uno di questi giganti della vegetazione, trenta persone vi diedero una festa da ballo!...
Questi pini danno delle frutta coniche, grandi oltre mezzo metro, ripiene di mandorle eccellenti e molto nutritive, che si mangiano abbrustolite o che si macinano riducendole in farina.
Durante la giornata procedettero, quasi senza interruzione, attraverso alle profonde vallate della catena, e volendo raggiungere le sponde del San Gioachino, marciarono anche gran parte della notte.
Solamente verso le tre del mattino giunsero sulle sponde di quel corso d’acqua, che è uno dei più considerevoli della Nuova California.
Il Rio San Gioachino nasce sui contrafforti della Sierra Nevada, fra i picchi Minaret e Abbat; scende attraverso le vallate di quella grande catena di monti, e dopo aver descritta un’ampia curva, corre a levante della Sierra del Diavolo, congiungendosi col Rio Sacramento, a breve distanza da San Francisco.
Questi due fiumi che menano non poco oro fra le loro acque, formano un delta maremmoso di circa quattro miriametri, il quale finisce nella baia di Suisun, a settentrione del Golfo di San Francisco.
Sanchez, trovato un guado, condusse la carovana sulla sponda opposta e comandò di rizzare le tende, essendo tutti assai stanchi.
Nei giorni precedenti attraversarono le vallate aperte fra la Coast-Range e la Nevada, e il 10 novembre giunsero ai piedi della grande catena nevosa.