Pagina:Salgari - Il tesoro del presidente del Paraguay.djvu/129

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che sosteneva delicatamente il povero Cardozo. — Non vedo più nulla: è segno che gl’indiani si sono allontanati.

— Non fidiamoci troppo.

— Bah! A quest’ora sono tutti dietro a quel dannato pallone.

— Silenzio, chè la voce in queste vaste pianure si espande ad incredibili distanze.

— Chiudo il becco.

Si avanzarono per un mezzo chilometro attraverso quel terreno scoperto, che in caso di pericolo non offriva il minimo rifugio, camminando con precauzione e non perdendo di vista i piccoli gruppi di cactus che si scorgevano disseminati qua e là, poi piegarono verso il sud-ovest, dove apparivano alcuni cespugli alternati ad alcuni alberi che parevano carrubi selvatici e che in caso di bisogno potevano nasconderli agli occhi degli Indiani.

Stavano per raggiungerli, quando Pedro, che cavalcava in testa, bruscamente si fermò, gettando uno sguardo sospettoso su quel gruppo di verzura.

— Oh! — esclamò il mastro, serrandosi al petto il povero ragazzo. — Cosa si cela là sotto?

— Cosa vedi? — chiese Ramon, raggiungendo il fratello.

— Nulla; ma mi è sembrato che quelle piante si muovessero, — rispose il gaucho.

— Sei certo di non esserti ingannato?

— Non so cosa dirti; ma io diffido.

— Giriamo al largo; forse le ha mosse qualche giaguaro o qualche guanaco.

— Taci!...

— Cosa odi?

— Gl’indiani che ritornano!

Por todos sanctos!1... È vero!...

Infatti verso il nord, ad una grande distanza però, si udivano delle grida accompagnate da un sordo fragore, che pareva prodotto dal furioso galoppare di parecchi cavalli.

  1. Per tutti i santi!