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selvaggi hanno il lazo, che adoperano con una abilità prodigiosa.

— Un rancho — disse in quel momento l’agente del Governo, che era in osservazione, seduto sull’orlo della navicella.

Cardozo e il mastro spinsero i loro sguardi sulla pampa e scorsero, a circa un chilometro di distanza, una specie di capanna, ma che pareva mezzo distrutta.

Guardando più attentamente, videro un gran numero di uccelli svolazzare intorno a quella misera costruzione, alzandosi e abbassandosi.

— Vi sono laggiù degli altri cadaveri, — disse Diego, scuotendo il capo. — La finirà male.

Non s’ingannava. Il rancho, come il corral poco prima incontrato, portava le tracce di un assalto. Le pareti di mattoni seccati al sole erano in parte rovesciate, il tetto era sfondato, la porta non esisteva più, e a breve distanza, quasi nascoste tra la folta erba, si vedevano delle masse rossastre che parevano cadaveri di buoi e di cavalli.

Tutto all’intorno l’erba era calpestata come se fosse passata per di là una numerosa truppa di cavalieri, e il mastro, che osservava con profonda attenzione, scorse a terra una lunga lancia dalla punta di ferro assai acuminata e adorna di penne di rhea.

— È una lancia indiana, — diss’egli, — una vera waichè. Amici miei, stiamo in guardia e procuriamo di mantenerci alti, poichè temo che gl’indiani non siano lontani.

— Non abbiamo quasi più nulla da gettare, — rispose Cardozo, girando un malinconico sguardo nella navicella. — Vuoi forse gettare le armi?

— No, poichè ora ci sono necessarie per tenere lontani i ladroni della pampa.

— Ma che si tratti di una vera insurrezione d’indiani, o di una semplice scorreria?

— Non te lo posso dire, figliuol mio; ma temo che si tratti di una insurrezione. Senza dubbio gli indiani hanno avuto sentore della guerra che si combatte al di là del Rio