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Pagina:Salgari - Il tesoro del presidente del Paraguay.djvu/80

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IX.

L’inseguimento.


I

n quella immensa pianura erbosa che si estende dalle frontiere della Repubblica Argentina ai confini della regione patagone, limitata all’est dall’Oceano Atlantico e all’ovest dalla grande catena delle Ande, si agita costantemente una popolazione irrequietissima, di razza pura indiana, che non ha nulla di comune coi Patagoni e cogli Araucani.

Se queste due ultime razze si limitano l’una a cacciare tutto il tempo dell’anno, onde provvedere al proprio sostentamento, e all’allevamento dei cavalli, e la seconda a custodire gelosamente le proprie montagne e a difendere la propria indipendenza, costantemente minacciata dai Chileni, quella delle grandi pianure argentine dedica tutto il suo tempo e tutte le sue forze al saccheggio.

I Pampas o Penks, — tale è il nome che portano questi arditi briganti delle praterie, — possiedono l’audacia degli Araucani e l’astuzia dei Patagoni. Non sono molti, ma dànno molto da fare agl’Ispano-americani; e lo sa il Governo Argentino, che di tratto in tratto vede violate le proprie frontiere da quegl’intrepidi cavalieri. Mai stabili, mai quieti, scorrazzano le pampas in tutti i versi, accampando un giorno qui, un altro colà, a capriccio, sotto semplici tende di pelle. Come i loro fratelli del Gran Chaco, nemici irreconciliabili