Pagina:Salgari - La Città dell'Oro.djvu/116

Da Wikisource.
108 la città dell'oro

Pochi istanti dopo un indiano offriva al povero mutilato, che era sempre disteso nella sua amaca, il suo pezzo di braccio che il caimano aveva inghiottito intero come fosse un semplice zuccherino.

— Dov’è il cuore? — chiese il ferito.

— Eccolo, — disse l’indiano porgendogli il cuore del mostro che ancora palpitava, tanto è potente la vitalità di quei saurii.

Un lampo di soddisfazione balenò negli occhi del ferito.

— Sono vendicato, — disse.

E lo addentò rabbiosamente, crudo come era, masticandolo con invidiabile appetito.