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208 Capitolo ventottesimo

Questa volta però era preceduta non da quattro sole amazzoni, ma da una mezza compagnia ed era seguìta dal cabecero, da un inviato reale in alta tenuta, vestito di rosso e armato d’una spada coll’impugnatura d’oro e adorna del sigillo reale e da otto vigorosi negri i quali portavano due comode amache, riparate superiormente da una piccola tenda di cotone azzurro ed infioccata.

Ghating-Gan salutò, con maggiore deferenza del solito, i due ambasciatori, poi disse:

— È giunto un gran moce col ricade. Siete attesi ad Abomey, dove verrete ricevuti cogli onori che spettano alla vostra posizione di ambasciatori d’una nazione potente e guerresca. —

Il gran moce od inviato del re si fece allora innanzi, s’inginocchiò posando la fronte al suolo, dovendo parlare in nome del suo potente signore, poi disse:

— Do ai due ambasciatori il buon giorno in nome di S. M. Geletè e reco l’ordine di condurli tosto ad Abomey: attendo. —

Alfredo, per mezzo di Urada che serviva d’interprete, fece rispondere che ringraziava il grande monarca della decisione di ricevere l'ambasciata dei capi del Borgu, prima che avesse luogo la festa dei costumi, ma che prima di partire chiedeva qualche ora di tempo per preparare le sue casse, pregando il gran moce di attenderlo al palazzo reale.

— Sono agli ordini degli ambasciatori del Borgu, — rispose il moce.

Ad un suo cenno le amazzoni, la banda musicale ed il seguito abbandonarono l’apatam per attendere l’ambasciata dinanzi al palazzo reale.

— Ma perchè questo ritardo?... — chiese Antao ad Alfredo quando furono soli.

— Dimentichi Gamani?... — rispose il cacciatore. — Se lo conduciamo con noi sarebbe finita per l’ambasciata, poichè Kalani non tarderebbe a riconoscerlo.

— Cosa vuoi farne di lui?...

— Trasformarlo in un magnifico borgano. Gamani ci è necessario, conoscendo ormai le abitudini di Kalani e la capanna dei feticci che serve di prigione al mio piccolo Bruno. Affrettiamoci, poi partiremo. —

Mentre i due dahomeni cominciavano a caricare le casse sui cavalli, Alfredo prese i suoi vasetti di colore ed in pochi minuti