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Le coste della Lapponia 115


Solamente al principio dell’estate v’è un po’ di movimento, riattivandosi le relazioni commerciali con Arcangelo, l’importantissimo scalo marittimo del mar Bianco.

Abbondavano invece, specialmente verso le coste, gli uccelli marini artici. Sulle scogliere, si vedevano apparire stormi di urie, uccelli veramente di mare, con le penne nere sul dorso e le ali biancastre, il becco lungo e diritto, le gambe molto corte e anche molto indietro, imperfezione che rende loro molto difficile il drizzarsi.

Vi erano anche non poche strolaghe (columbus arcticus) bellissimi volatili che hanno il becco ed il petto nero, le ali macchiate di bianco e le parti inferiori d’un candore niveo.

Sul mare invece si vedevano talora apparire numerosi delfini ed in lontananza anche qualche delfino gladiatore, il più grande della famiglia, toccando talora una lunghezza di sei e sette metri.

Questi abitatori dell’oceano Artico, sono dotati d’una forza veramente prodigiosa e di una voracità fenomenale. La loro indole è battagliera e vanno ad assalire perfino le gigantesche balene alle quali divorano atrocemente la lingua.

Difficilissima è la loro pesca, opponendo una resistenza incredibile. Anche ramponati e gravemente feriti non si arrestano e trascinano molto lontano le barche dei pescatori, mettendole in grave pericolo.

Le coste della penisola apparivano deserte. Nessuna capanna, nessun filo di fumo che annunziasse la presenza di qualche creatura umana.

S. A. R. il duca ed i suoi compagni che s’erano muniti di cannocchiali non riuscivano a scoprire un solo angolo abitato, durante la traversata di quella costa.

– Una vera terra polare, – aveva detto Cardenti. – Mettiamo che qui cominci il polo!... –

Giunta al capo Zyp, la Stella Polare piegò verso il sud-est, passando successivamente dinanzi alla baia di Motowki che s’addentra fra la penisola di Ribatschi e la costa russa, a quella di Uras che serve di scarico ad un piccolo corso d’acqua, alimentato da due laghi e quindi a quella di Kola, molto ampia e molto profonda.

Quest’ultima baia è formata dalla foce della Tuloma, un fiume di corso non piccolo, che nasce nel grande lago di Nuot e che bagna,