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Il tradimento del Cubano 115

Carramba!... — esclamò Cordoba. — Che gl’insorti si preparino già ad assalirci?... —

Si slanciò verso la casamatta di sinistra, da dove era partita quell’intimazione e vide il marinaio in piedi, dietro l’angolo della muraglia, col fucile imbracciato, come si preparasse a far fuoco.

— Cosa succede Inigo? — gli chiese.

— Vi è qualcuno che tenta di avvicinarsi di soppiatto, signor tenente.

— Uno spione che probabilmente ha fretta. —

Cordoba si curvò innanzi lanciando al di fuori un rapido sguardo. Quantunque le tenebre fossero ancora assai fitte, gli parve di vedere una massa biancastra distesa fra gli sterpi. Quell’uomo cercava di raggiungere frettolosamente una macchia di piante di basso fusto che si trovava a soli cento passi dalla cinta.

— Diavolo!... — mormorò, aggrottando la fronte. — È un esploratore che viene a spiarci. —

Abbandonò la parete e fece alcuni passi innanzi, poi subito si ritrasse lestamente, riparandosi accanto al marinaio di guardia.

Alla luce d’un lampo aveva scorto alcuni uomini appiattati presso il margine della foresta ed aveva veduto a scintillare le canne di parecchi fucili.

— Avete osservato? — gli chiese lo spagnuolo che lo aveva raggiunto.

— Sì, ci spiano, — rispose Cordoba.

— E sono molti, signore.

— Che ci abbiano già circondati?

— È probabile.

— Cosa ci consigliereste di fare?

— Rinforzare i posti, tenere fermo più che si può e continuare le ricerche.

— Sperate sempre di trovare la galleria?

— Sì, signore.

— Qui siamo troppo esposti.

— Salite nella torre, signor tenente ed incaricatevi di ritardare l’attacco. Io e due dei vostri marinai rimarremo qui a sgombrare i rottami.

— Credo che sia il piano migliore. Al primo grido che odi mandare da me, salirete senza indugio nella torre e di lassù tenteremo una disperata resistenza fino all’arrivo di mastro Colon.

— E la galleria?

— Non voglio che voi vi fate uccidere per cercarla.

— Siamo d’accordo, signor tenente. —

Cordoba aveva abbandonato il posto e stava salendo le scale, quando al piano superiore della torre udì a rimbombare uno sparo.

In tre salti si slanciò nello stanzone e vide la marchesa ritta dinanzi ad una feritoia, col fucile ancora fumante in mano, nel quale introduceva tranquillamente una nuova cartuccia.