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192 | Capitolo ventiduesimo |
una ventina di bersaglieri, i quali avevano subito aperto un fuoco indiavolato contro la nave, mentre alcuni remiganti le spingevano innanzi per tentare l’abbordaggio.
— Ohe!... Uomini di prora!... — gridò il mastro. — Fate cantare un po’ gli hotchkiss, poi passeremo addosso a quelle barche a tutto vapore!... Il signor Cordoba non deve essere lontano.
Poi, mentre i due pezzi scaricavano rapidamente i loro colpi spazzando la baia e mandando a picco una scialuppa, l’Yucatan aveva presa la corsa, passando addosso alle altre.
Urla di furore avevano accolto quel colpo maestro del vecchio lupo di mare.
Gli equipaggi delle scialuppe, capitombolati in acqua, avevano bensì cercato di arrampicarsi a bordo per giungere sul ponte ed impegnare una lotta disperata; l’Yucatan li aveva lasciati indietro, continuando la sua corsa verso il capo Corrientes, senza badare alle continue scariche degl’insorti imboscati fra i paletuvieri.
Gli uomini degli hotchkiss, abbandonati i pezzi, si erano slanciati sul castello di prora tenendo in mano delle funi e chiamando ad alta voce il signor Cordoba.
Ad un tratto a breve distanza udirono una voce alzarsi dal mare:
— Ohe!... Accostate adagio o ci taglierete!...
— Siete voi, signor tenente? – chiese un artigliere.
— Chi vuoi che sia?
— Mastro Colon, macchina indietro! — urlarono i marinai di prora.
L’elica fu arrestata, poi le pale batterono precipitosamente l’acqua in senso inverso rallentando lo slancio del Yucatan.
Una massa confusa si distingueva a pochi metri dallo sperone della piccola nave. Gli artiglieri degli hotchkiss lanciarono le funi, gridando:
— Attenzione!...
— Imbarcate!... — si udì a gridare il signor Cordoba.
Mentre le palle fischiavano sul ponte della nave e attorno alla scialuppa, Cordoba ed i suoi compagni si erano rapidamente imbarcati, legando una fune all’anello di prora.
— Avanti a tutto vapore!... — comandò Cordoba. — Saliremo a bordo più tardi!... Al largo, mastro Colon!... —
L’Yucatan prese a rimorchio la baleniera, e continuò la corsa con una velocità di quindici nodi all’ora, dirigendosi verso l’uscita della baia.
I cubani, vedendo la preda agognata a fuggire, raddoppiavano il fuoco sperando d’arrestare la rapida nave.
La distanza aumentava di minuto in minuto e le palle non giungevano quasi più a destinazione.
Poco dopo l’Yucatan passava dinanzi alla piccola insenatura