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Il bombardamento di Santiago 275

Le poderose artiglierie del Morro, come se volessero partecipare a quell’entusiasmo, mescolavano la loro possente voce a quella degli uomini, tuonando però contro le navi americane naviganti dinanzi al canale.

Donna Dolores, ritta alla ruota del timone, col volto sfavillante di gioia, immersa in quel mare di luce proiettata dai fanali elettrici degli incrociatori, guidava il suo Yucatan attraverso il canale, mentre i suoi marinai, in preda ad un vero accesso di delirio, l’acclamavano e salutavano le navi spagnuole con salve di moschetteria.

La piccola nave, dopo essere passata dinanzi alle batterie ed ai forti e di aver costeggiata l’isoletta di Smith e quindi quella del Ratone, andò a gettare l’àncora dinanzi alla città, a prora del Cristobal Colon e della Viscaya.

Una scialuppa staccatasi dalla nave ammiraglia, andò ad abbordarla. La montavano due marinai guidati dal capitano di vascello Carlier, comandante della contro-torpediniera il Furor, un eroe che doveva più tardi pagare colla vita il suo insuperabile coraggio.

Il capitano salì lestamente a bordo del Yucatan, mosse rapidamente verso la marchesa e levatosi il berretto e tendendole la mano, le disse:

— Signora marchesa, voi avete ben meritata la riconoscenza della patria. Ricevete i saluti e i ringraziamenti del generale Torral, comandante della piazza e dell’ammiraglio Cervera. Voi, signora, siete una eroina!

— Grazie, capitano, — rispose donna Dolores, con voce commossa. — Io, il mio tenente Cordoba ed i miei marinai abbiamo fatto quanto abbiamo potuto e siamo lieti di essere giunti in così buon punto a Santiago.

Dite al generale Torral che il nostro carico è completo e che lo mettiamo a sua disposizione. —

Il capitano s’inchinò, poi porgendo nuovamente la destra alla valorosa donna, le disse:

— A domani, signora marchesa. Voi ed i vostri intrepidi marinai dovete aver bisogno di riposo.

— È vero, capitano; sono due notti che nessuno osava chiudere gli occhi. —

Accompagnò il comandante del Furor fino alla scala di babordo, poi volgendosi verso i marinai che erano rimasti schierati sulla tolda dell’Yucatan, disse loro:

— Amici, grazie della vostra cooperazione, della vostra audacia, del vostro patriottismo. L’impresa che pareva dovesse riuscire impossibile, noi l’abbiamo compiuta. La Spagna serberà eterna riconoscenza ai valorosi suoi figli. —

Un grido immenso sfuggì dai poderosi petti dei centodieci uomini: