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278 Capitolo trentunesimo

cadevano presso le gettate della città, fu condotto al desbarcadero del Cobre, situato all’altra estremità della baia.

Durante quella prima giornata, nessun grave avvenimento venne a disturbare gli assediati. Le poderose corazzate americane si erano recate al largo, fuori di portata dai cannoni del Morro, senza però abbandonare il blocco. Pareva anzi che si tenessero pronte a piombare sulla squadra spagnuola nel caso che questa avesse tentato di uscire in mare.

Cordoba e la marchesa approfittarono di quella sosta degli assedianti per visitare i dintorni di Santiago, onde formarsi un concetto esatto delle forze e dei mezzi di resistenza degli assediati.

Visitarono successivamente i fortini, poi le opere di difese erette precipitosamente a El Caney e ad Aguadores per contrastare il passo agli americani, nel caso che questi avessero tentato uno sbarco, per sorprendere la città alle spalle in unione agl’insorti comandati dal cabecilla Garcias, uno dei capi più importanti della repubblica cubana.

Quelle posizioni importantissime erano occupate da circa quattordicimila spagnuoli, sotto il comando del generale Linares e dei brigadieri Lunque e Alden.

Quelle truppe formavano tutta la guarnigione di Santiago, poche veramente se avessero dovuto sostenere contemporaneamente l’urto della spedizione americana concentrata a Tampa forte di circa ventottomila uomini, dei quattromila insorti di Garcias ed il bombardamento delle squadre americane.

Si sapeva però che il generale Blanco aveva staccato un corpo per mandarlo in aiuto della piazza, un soccorso però molto problematico in causa della lunga via che doveva percorrere e delle numerose bande insorte che avrebbe dovuto prima sconfiggere.

— Cosa dici, amico Cordoba? — chiese la marchesa, quando alla sera si trovarono a bordo dell’Yucatan.

— Uhm!... — mormorò il lupo di mare crollando ripetutamente il capo. — Non siamo deboli, nondimeno non siamo nemmeno troppo forti e non so se potremo resistere allo sforzo poderoso che tenteranno gli americani.

Posso ingannarmi, pure vi dico, donna Dolores, che Santiago, sia pure fra uno o due mesi, o verrà sgombrata o presa.

— Sei pessimista, Cordoba.

— Cosa volete, donna Dolores? Speravo che questa campagna dovesse andare ben diversamente. Troppa lentezza da parte degli americani e troppa anche da parte degli spagnuoli.

Non era qui che doveva avvenire il primo urto, bensì all’Avana. Là il generale Blanco poteva precipitare addosso agli americani anche centomila combattenti, se lo avesse voluto, mentre in Santiago i quattordicimila che la difendono non potranno fare miracoli.

— Cordoba!...