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Lo stregone 191

mie provviste d’acqua e di legna, ne ho trovati sempre, — aveva risposto Piotre.

— Come ci accoglieranno?

— Certo con molta diffidenza.

— Avremo da temere da parte loro?

— Le tribù che occupano quella baia sono bellicose e anche crudeli, signor Lopez. Sono indi Una, i giganti della razza fuegiana, che per statura non la cedono ai patagoni, se pure non li superano, cosa assai strana, perchè voi sapete che tutti gli altri abitanti dell’isola sono invece assai piccoli.

— Sì, generalmente arrivano appena a un metro e mezzo.

— Mentre invece io ho veduto degli Una alti un metro e novantatre.

— Derivati probabilmente da un incrocio di patagoni e di fuegini, — rispose il signor Lopez.

— Eppure le due razze, quantunque separate da uno stretto che in certi luoghi si può attraversare con poche bracciate, non hanno rapporti, — disse Piotre. — Io, per esempio, non ho mai veduto un fuegino sulle coste patagoni; come non ho mai scoperto un patagone su quelle della Terra del Fuoco.

— Questo è vero, Piotre. Oggidì le due razze cercano di evitarsi, come se provassero un invincibile disgusto a trovarsi vicine; nondimeno un tempo devono aver avuto frequenti rapporti, anzi sembra che abbiano appartenuto ad una medesima famiglia.

— E perchè quella differenza di statura? I patagoni, giganteschi, robustissimi, con petti ampii, forme erculee, e questi fuegini, eccettuati gli Ona, piccoli, bruttissimi, magri, più neri di pelle e rachitici.

— Questione di clima e di alimentazione, signor Piotre. Il patagone vive nell’abbondanza, avendo cavalli in quan-