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224 Capitolo XVI.

niera. Piotre non era uomo da esitare, specialmente quando si trattava di salvare la propria pelle o quella dei suoi uomini e specialmente di strappare dalle mani di quegli abbominevoli mangiatori di carne umana Mariquita. Prese rapidamente il suo partito.

— Mariquita, — disse con voce alterata, — avete paura dell’acqua?

— No, Piotre. Che cosa volete fare?

— Seguitemi in mare. Aggrappatevi a me e non lasciatemi, checchè debba accadere. Sono forte e resisterò a lungo, fino a qualche scogliera o alla Quiqua.

La trasse rapidamente verso la spiaggia ed impugnò le pistole. I selvaggi li avevano già scorti e si rovesciavano giù dalla china, urlando ferocemente.

Un selvaggio aveva già alzata la lancia, tentando di colpirlo. Il baleniere gli scaricò in mezzo al petto le due pistole, mandandolo a gambe levate, fracassò il mento ad un altro scaraventandogli contro le armi, poi, afferrata Mariquita, si precipitò fra le onde, sfuggendo miracolosamente ad una grandine di fionde e di dardi.

L’acqua era così profonda in quel luogo che passarono alcuni secondi prima che rimontasse alla superficie.

Quando riapparve, sempre stringendo Mariquita, era già lontano una ventina di metri della spiaggia e la nebbia lo avvolgeva mettendolo al sicuro dai colpi dei nemici, i quali non potevano più scorgerlo.

— Aggrappatevi alle mie spalle, Mariquita, — disse.

— Piotre, — rispose la giovane, scossa da un tremito convulso che le faceva battere i denti. — Annegherete.

— Io! — rispose il baleniere, con un sorriso superbo. — Non mi conoscete ancora! —

Quale uomo era quel Piotre! La lunga e affannosa corsa, pareva che, invece di esaurirlo, lo avesse rinvigorito. Nuo-