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276 Capitolo XIX.

connesse, la introdussero, poi uscirono subito rinchiudendola con una solida sbarra di legno.

I tre prigionieri erano là. Piotre stava seduto su un rozzo sgabello, tenendosi il capo fra le mani, cupo e silenzioso. Il signor Lopez invece stava fasciando il capo al vecchio Pardoe, colla destrezza d’un medico.

Vedendo entrare Mariquita, l’esploratore si era alzato con un’agilità che non si sarebbe supposta in un uomo così avanzato negli anni, correndole incontro. Anche Piotre aveva lasciato il suo posto e la sua tristezza era rapidamente scomparsa dal suo viso.

— Mia figlia! — aveva esclamato il signor Lopez, stringendosela fra le braccia. — Credevo di non rivederti più mai.

— Tu dunque non sai che Alonzo è qui? — chiese Mariquita.

— No, lo sapevo; me l'ha detto Piotre. E la dobbiamo a lui la nostra vita?

— Sì, padre.

— Avrei preferito doverla allo stregone, — disse Piotre con voce sorda. — Questa riconoscenza mi pesa troppo.

— E che, forse che voi non avete esposta venti volte la vostra per cercare di salvare lui? — disse il signor Lopez. — Alonzo dovrà sempre a voi della riconoscenza, e se vi ha salvato, non ha fatto che il suo dovere. —

Mariquita lo approvò col capo; Piotre invece strinse i denti e divenne più cupo.

— Vi ha detto cosa intende fare di me? — chiese il baleniere.

— Ha organizzato tutto per la nostra fuga, — rispose la giovane.

— Egli vuol farci fuggire?

— Questa sera noi lascieremo il villaggio.