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282 | Capitolo XX.. |
attraversarono il bosco di faggi senza prendere un momento di riposo e senza parlare, quindi presero la via delle colline, raddoppiando il passo.
Il mare brontolava sulla spiaggia ed il vento marino portava fino a loro le emanazioni saline. Non avevano da percorrere che qualche chilometro per giungere alla costa, quando Alonzo si fermò bruscamente, dicendo:
— Siamo seguiti.
— Da chi? — chiese Piotre, corrugando la fronte.
— Dai selvaggi.
— Come lo sapete voi? Che sia qualche nuovo tradimento ordito da qualcuno?.... Non mi sorprenderei giacchè qualcuno di noi è di troppo.
— Io o voi? — chiese Alonzo ironicamente.
— Piotre! Alonzo! — gridò il signor Lopez, gettandosi in mezzo a loro. — Pensate al pericolo che ci minaccia e non già ai vostri odii che dovrebbero già essere ormai estinti. —
Mariquita si era accostata al baleniere, prendendolo per una mano e sussurandogli in un orecchio.
— Tacete: volete perdervi? —
I due rivali si misurarono per qualche istante collo sguardo, poi si rimisero in cammino.
— Siete sicuro che siamo inseguiti? — chiese il signor Lopez ad Alonzo. — Non potreste ingannarvi?
— Vi dico che ci danno la caccia, — rispose l’ex capo degli Ona. — Può darsi che qualcuna delle bande che ho mandato verso le coste settentrionali della baia si sia spinta fino qui per meglio sorvegliare la spiaggia e che ci abbia scorto. — In tale caso ci mancherebbe il tempo di costruire la zattera.
— So dove si trovano dei canotti e mi dirigo precisamente verso quella cala, per essere pronti a fuggire.