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I canali dello Stretto di Magellano 35


CAPITOLO III.

I canali dello Stretto di Magellano.

Un’ora dopo, la scialuppa lasciava porto Stokes, fra gli auguri e gli addii di tutti i minatori che si erano raccolti sulla spiaggia.

Il vecchio baleniere aveva fatto alzare l’albero e spiegare la randa ed i due fiocchi del bompresso, essendo la scialuppa troppo pesante per quattro remi per quanto robustamente manovrati. Inoltre, il viaggio era troppo lungo, trovandosi Punta Arenas assai lontana dall’isola della Desolazione e molto dentro lo Stretto di Magellano.

Il vento fortunatamente era favorevolissimo, soffiando costantemente dall’ovest, e permetteva quindi ai due sorveglianti di poter giungere facilmente nel canale di Cookburn e di risalire con pari facilità verso il nord-est, costeggiando l’isola Clarence. La scialuppa, appena uscita dal porto e girata la punta meridionale, si mise a seguire la costa tenendosi al riparo dalle numerose isolette che sorgono qua e là intorno alla Terra della Desolazione, formando dei veri canali.

Quelle isole, che sono in parte collegate fra di loro da alte scogliere, provocavano sul davanti delle ondate gigantesche che la scialuppa non avrebbe potuto affrontare impunemente; dietro di quelli invece regnava una certa calma, non potendo i cavalloni entrarvi che già infranti. Nondimeno anche in quei canali il mare era agitatissimo, specialmente là dove le scogliere e le isole lasciavano dei varchi.