Pagina:Salgari - La stella dell'Araucania.djvu/7

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Il carcame d'una balena 7

late ad un pizzico di carbonato di potassa. — Il tempo torna a diventare minaccioso e la Pillon vuole levare l’âncora prima di sera.

— Vi sarà doppia distribuzione di caña, è vero, Pardoe?

— E chicha in abbondanza, — rispose un vecchio sorvegliante dal viso rugoso e la barba quasi bianca, che si teneva stretto indosso il poncho dai colori brillanti, per ripararsi dai soffi freddissimi che venivano dalle alte montagne della Terra del Fuoco.

— Finiremo, Pardoe?

— Dobbiamo terminare, — rispose il vecchio.

— Hai anche tu fretta di tornartene a casa?

— È un bel po’ che non vedo Mariquita.

— La figlia di don Lopez? Quella bella fanciulla che chiamano la Stella dell’Araucania?

— Voglio assistere al suo matrimonio, mio caro José. L’ho fatta danzare sulle mie ginocchia e mi chiama papà Pardoe; come vorresti che io mancassi alla festa?

— È tornato Alonzo?

— Deve essere approdato a Punta Arenas e con un bel carico di certo. Un bravo baleniere, quel giovane! Non v’è l’eguale in tutte le coste del Pacifico e anche dell’Atlantico.

— E Piotre? — chiese il giovane sorvegliante. — Che colpo per lui!

— Si rassegnerà a perdere Mariquita. Doveva arrivare prima di Alonzo!

— Hum! Non so se rimarrà tranquillo. Quell’uomo può essere pericoloso.

— Lo è stato un tempo. Io so che già per due volte ha cercato di abbordare la barca di suo cugino Alonzo, approfittando della nebbia, e so pure che una volta ha tentato di tagliarla in due con un buon colpo di sperone.

— Dicerie, forse.