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148 sul mare delle perle


Il luogotenente di Amali, che conosceva la città, condusse il suo compagno per alcune vie poco frequentate, onde non destare troppo la curiosità della popolazione e dopo una mezz’ora si fermava dinanzi ad una palazzina di bell’aspetto, tutta di marmo bianco, col tetto piramidale e vaste gallerie riparate da stuoie dipinte.

— È qui che abita il capitano? — disse Durga.

— Volete vederlo subito?

— Se non trovi alcun inconveniente.

— Ben pochi ci hanno notato e poi un uomo bianco ha accesso in qualunque casa.

— Vediamo innanzi a tutto se c’è.

— Se vi è la sentinella dinanzi alla porta vuol dire che Binda è ritornato dal palazzo del marajah.

— Andiamo a trovarlo.

Durga assunse l’aspetto d’un personaggio importante e ordinò alla sentinella di andare ad avvertire il suo padrone che un europeo desiderava vederlo, avendo da fargli delle comunicazioni urgenti.

Il soldato, deposta la lancia, entrò nella palazzina, battendo una lastra di rame che aveva staccato dalla parete.

— Ci riceverà? — chiese il francese, il quale si sentiva battere il cuore.

— Non oserebbe fare un affronto ad un uomo bianco, eppoi basterà che dica il mio nome alla sentinella. Binda non deve averlo scordato, anzi!...

Erano trascorsi appena due minuti, quando quattro servi si presentarono sulla gradinata, pregando l’europeo di seguirli presso il loro padrone.