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CAPITOLO XVIII.

L’assalto alla rocca.

Amali, molto commosso, stette qualche minuto prima di percuotere la lastra di bronzo sospesa presso la porta.

La vibrazione del metallo non era per anco cessata, quando udì la voce di Mysora:

— Entrate.

Amali spinse la porta e si fece innanzi un po’ pallido e agitato.

La bella cingalese, che non doveva essersi ancora coricata o che si era alzata allora, si teneva ritta in mezzo al salottino, sotto la lampada, in un atteggiamento fiero ed insieme superbo, anzi quasi sdegnoso, credendo, probabilmente, di veder entrare qualche sentinella.

Aveva il collo e le braccia nude, non avendo indossata la larga ciarpa, ed i capelli sciolti sulle spalle leggermente abbronzate e squisitamente modellate.

Vedendo Amali, aveva fatto un gesto di sorpresa ed il suo viso si era prontamente rasserenato, mentre i suoi occhi neri e profondi si raddolcivano.